Gli apparecchi acustici stimolano l'attività celebrale

Diversi studi scientifici hanno provato che gli apparecchi acustici possono aiutare l'attività celebrale e proteggono dal declino cognitivo. Per esempio, le persone che soffrono di presbiacusia e che portano un apparecchio acustico hanno un cervello attivo più a lungo rispetto a quelli che non lo portano.
Le ipoacusie non trattate non hanno conseguenze solo sull'udito e sulla qualità della vita, ma anche sulle abilità del cervello di ricordare i suoni comuni che altrimenti vengono dimenticati poiché il canale uditivo non li trasporta più al cervello.
Il cervello dimentica i suoni
Quando i nervi uditivi perdono le loro funzioni e non inviano più segnali al cervello, questo si dimentica di alcuni suoni e col tempo diventa incapace di interpretarli.
Il centro per l'udito del cervello memorizza suoni e rumori per alcuni anni dopo l'insorgenza di una perdita dell'udito. Ma dopo un certo periodo, la memoria diventa sempre più debole.
L'ipoacusia ha conseguenze sulle capacità cognitive
Studi scientifici hanno trovato che l'ipoacusia non ha solo conseguenze sulla capacità di interpretare i suoni, ma anche sulle capacità cognitive. Un'ipoacusia può quindi significare un declino cognitivo se non una demenza senile o un principio di questa.
Trattare la propria ipoacusia
È quindi importante, per il proprio cervello, sottoporsi ad un test dell'udito e iniziare a portare un apparecchio acustico se ce n'è il bisogno, non appena si trova un principio di ipoacusia.
Una volta che si inizia ad utilizzare gli apparecchi acustici, l'elaborazione dell'udito riprende, fornendo segnali al cervello. In questo modo, il vostro udito migliorerà, ma manterrete anche il cervello in forma e attivo.
Se invece si aspetta, sarà sempre più difficile imparare di nuovo a sentire e attivare le parti del cervello responsabili di captare e decodificare i suoni.