L’ipoacusia influisce sul sonno

Uno studio basato sui dati della UK Biobank mostra che una scarsa qualità del sonno è associata a un aumentato rischio di ipoacusia.
L'analisi longitudinale ha incluso 231.650 partecipanti di età compresa tra 38 e 72 anni dalla coorte della UK Biobank costituita nel periodo 2006-2010 nel Regno Unito. Nello studio la durata e i disturbi del sonno erano auto-segnalati. L’ipoacusia era auto-segnalata al basale e durante il monitoraggio.
Lo studio coreano
Uno studio coreano ha riscontrato che l’incidenza di presbiacusia (ipoacusia legata all’invecchiamento) da moderata a grave era correlata in modo decisamente positivo alla durata del sonno.
Nello studio, 5.547 adulti coreani di età pari o superiore ai 40 anni hanno completato test audiometrici e questionari sulla durata del sonno durante il ciclo di sondaggi del Korea National Health and Nutrition Examination Survey nel 2010-2012.
Sondaggi EuroTrak
I sondaggi EuroTrak, regolarmente eseguiti in diversi paesi, hanno mostrato che la qualità del sonno sembra migliorare quando le persone con ipoacusia usano apparecchi acustici.
Lo studio “Duration and Quality of Sleep and Risk of Self-reported Hearing Loss: The UK Biobank Study" (Durata e qualità del sonno e rischio di ipoacusia auto-segnalata: lo studio della UK Biobank) è stato pubblicato sulla rivista Ear and Hearing.
Lo studio "Association between Sleep Duration and Presbycusis in Korean Adults: Korea National Health and Nutrition Examination Survey" (Associazione tra durata del sonno e presbiacusia negli adulti coreani: Indagine nazionale sulla salute e la nutrizione in Corea) è stato pubblicato sulla rivista Korean Journal of family Medicine.
Fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov e ehima.com