Maggiori rischi di declino cognitivo e demenza per chi soffre di ipoacusia
L’ipoacusia - un grande fattore di rischio
In un rapporto sulla prevenzione, l'intervento e la cura della demenza, la Commissione Lancet cita un elenco di 12 fattori di rischio per la demenza. L’ipoacusia non trattata è il più grande fattore di rischio, singolarmente. Nel rapporto, l’ipoacusia non trattata rappresenta l'8%, un quinto del totale dei fattori di rischio che occupano il 40%.
Studio taiwanese
L’ipoacusia è associata al rischio di demenza, soprattutto nelle persone di età compresa tra i 45 e i 64 anni, secondo quanto riportato da uno studio taiwanese. Il tasso di incidenza della demenza nel gruppo di persone che soffrivano di ipoacusia nello studio era più alto di quello del gruppo che non soffriva di perdita dell'udito.
Più prolungata nel tempo e più severa
Sia l’ipoacusia di livello grave che la presbiacusia sono associate ad una maggiore prevalenza di disturbi cognitivi, secondo uno studio. La prevalenza della demenza nelle persone con ipoacusia lieve, moderata, da moderata a grave e grave era rispettivamente del 10,5%, 11,5%, 12,2% e 14%. Nello studio, la prevalenza della demenza era significativamente più alta nei pazienti che soffrivano di ipoacusia da 10 anni o più, che nei pazienti che soffrivano di ipoacusia da meno di 10 anni.
Uso degli apparecchi acustici
Diversi studi hanno scoperto che gli apparecchi acustici riducono o ritardano il declino cognitivo. Uno studio australiano ha confermato i risultati degli studi precedenti. Dopo 18 mesi di utilizzo di apparecchi acustici, i ricercatori hanno riscontrato che la percezione del parlato, la disabilità di ascolto autodenunciata e la qualità della vita sono migliorate in modo significativo per i partecipanti.
Per saperne di più:
Commissione: L’ipoacusia è il maggior fattore di rischio per la demenza
Connessione tra presbiacusia e disturbi cognitivi
Uno studio conferma che gli apparecchi acustici rallentano il declino cognitivo