Un miliardo di giovani è a rischio di ipoacusia

Secondo una ricerca, le pratiche di ascolto dannose sono molto diffuse in tutto il mondo e possono mettere a rischio di ipoacusia (perdita dell'udito) più di un miliardo di giovani tra i 12 e i 34 anni di età.
Lo studio ha stimato che il 23% degli adulti esaminati e il 27% dei minori sono stati esposti a un rumore eccessivo ascoltando musica a un "livello non sicuro" sui loro dispositivi di ascolto personali.
Lo studio ha anche stimato, con un minore margine di certezza, che il 48% delle persone di età compresa tra i 12 e i 34 anni in tutto il mondo è esposto a un rumore eccessivo in luoghi in cui si ascolta musica ad alto volume, come discoteche o bar.
Lo studio ha rilevato una stima aggregata di prevalenza dell'esposizione all'ascolto non sicuro da parte dei PLD (dispositivi di ascolto personali) pari a quasi il 24% (23,81%). Per quanto riguarda la prevalenza nei locali di intrattenimento ad alto volume, la stima aggregata dell'ascolto non sicuro è stata di quasi il 50% (48,20%).
Informazioni sullo studio
Lo studio mirava a determinare la prevalenza di abitudini di ascolto non sicure a seguito dell'esposizione a dispositivi di ascolto personali (PLD) e a luoghi di intrattenimento ad alto volume in individui di età compresa tra i 12 e i 34 anni e a stimare il numero di giovani che potrebbero essere a rischio di ipoacusia a causa di un ascolto non sicuro a livello mondiale. Lo studio è stato una meta-analisi e ha incluso 33 articoli scientifici in materia di pratiche di ascolto non sicure pubblicati tra il 2000 e il 2021 in tre banche dati e ha incluso 19.046 partecipanti in totale.
Lo studio, “Prevalence and global estimates of unsafe listening practices in adolescents and young adults: a systematic review and meta-analysis” (Prevalenza e stime globali delle pratiche di ascolto non sicure negli adolescenti e nei giovani adulti: una revisione sistematica e una meta-analisi), è stato pubblicato dalla rivista BMJ Global Health.
Fonti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov , https://gh.bmj.com/ , www.cnn.com e www.theguardian.com